Un'intervista racconta Ghost Recon: Desert Siege
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Le pagine di EBGames.com ospitano un'interessante intervista con Richard Dansky, scrittore e designer presso gli uffici di Red Storm Entertainment. La lunga chiaccherata è interamente dedicata a Desert Siege, la nuova espansione dello sparatutto a squadre Ghost Recon che vedrà la luce a breve sotto l'etichetta di Ubi Soft.
La storia che fa da sfondo alle nuove missioni, il tipo di armi, veicoli e unità protagoniste, le differenze tattiche rispetto al titolo originale e i miglioramenti tecnici apportati sono tutti argomenti discussi da Dansky, autore di risposte sempre molto esaustive. Particolarmente interessante è la parte finale dell'intervista, dato che sembra proprio escludere a priori una futura espansione di Ghost Recon basata su fatti e avvenimenti reali.
Le espansioni di Ghost Recon saranno sempre ambientate nel futuro o pensate di utilizzare la vostra tecnologia per conflitti a sfondo storico o guerre attualmente in corso?
Stiamo facendo un gioco dopo tutto, e l'idea è di divertirsi. Avvicinarsi troppo a eventi reali può sviare da questo obiettivo, e si rischia di mancare di rispetto a quegli uomini e quelle donne che stanno davvero rischiando le proprie vite sul fronte. Anche per i conflitti del passato c'è molto materiale che sarebbe molto interessante utilizzare ma, di nuovo, vedremo."
Per raggiungere il testo integrale dell'intervista seguite questo collegamento
La storia che fa da sfondo alle nuove missioni, il tipo di armi, veicoli e unità protagoniste, le differenze tattiche rispetto al titolo originale e i miglioramenti tecnici apportati sono tutti argomenti discussi da Dansky, autore di risposte sempre molto esaustive. Particolarmente interessante è la parte finale dell'intervista, dato che sembra proprio escludere a priori una futura espansione di Ghost Recon basata su fatti e avvenimenti reali.
Le espansioni di Ghost Recon saranno sempre ambientate nel futuro o pensate di utilizzare la vostra tecnologia per conflitti a sfondo storico o guerre attualmente in corso?
Stiamo facendo un gioco dopo tutto, e l'idea è di divertirsi. Avvicinarsi troppo a eventi reali può sviare da questo obiettivo, e si rischia di mancare di rispetto a quegli uomini e quelle donne che stanno davvero rischiando le proprie vite sul fronte. Anche per i conflitti del passato c'è molto materiale che sarebbe molto interessante utilizzare ma, di nuovo, vedremo."
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