La director's cut di Justice League è nata grazie a un esercito di bot?

Il regista Zach Snyder è bersaglio di pesanti insinuazioni

Il film Justice League, uscito nel 2017, non ha fatto male al botteghino, ma è stato accompagnato dalle stroncature della critica e dall'insoddisfazione dei fan. Questa insoddisfazione ha assunto una forma concreta con la richiesta di rilasciare una nuova versione, una director's cut dove il regista Zach Snyder potesse esprimere tutto il suo potenziale. La richiesta si è fatta particolarmente insistente in rete ed è proseguita fino al 2021, quando finalmente è stata rilasciata la nuova versione, intitolata Zack Snyder's Justice League, la cui produzione è costata ben 70 milioni di dollari supplementari a Warner Bros.

La casa cinematografica ha voluto vederci chiaro sulla campagna mediatica che ha fatto pressione per la creazione della director's cut e i riscontri ottenuti, pubblicati dal magazine Rolling Stone, aprono scenari inquietanti. Secondo gli esperti informatici che si sono occupati del caso, ben il 13% degli account social che ha partecipato alla campagna sarebbe costituito da profili falsi, bot realizzati ad hoc per fomentare la folla; in genere, la percentuale dei falsi si attesta fra il 3% e il 5%.

Rolling Stone afferma di aver contattato una ventina di persone che hanno lavorato a Justice League, la maggior parte delle quali è convinta che Snyder stesso abbia manipolato la campagna. Rolling Stone sostiene anche che, stando a molteplici fonti, il regista avrebbe nutrito alcuni rancori sul set. In particolare, Snyder avrebbe preteso la rimozione dei nomi dei produttori Geoff Johns e Jon Berg dalla director's cut e, non essendo stato accontentato, avrebbe minacciato di distruggerne la reputazione sui social media.