Marvel - i Difensori

Ci sono voluti circa due anni e ben cinque differenti stagioni, ma alla fine la tanto agognata reunion ha finalmente trovato la sua ragion d’essere. Dopo aver conosciuto in rigoroso ordine cronologico Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage e Iron Fist, per i quattro eroi di casa Marvel / Netflix è infatti giunto il tempo di diventare parte integrante di un vero e proprio team a protezione della città di New York, che i più avranno già imparato a conoscere con lo pseudonimo di The Defenders.

Andamento lento

Come era logico immaginare, i primi quattro episodi che abbiamo avuto modo di vedere rappresentano una sorta di enorme prefazione di quello che avverrà nei successivi quattro appuntamenti che concluderanno questa prima stagione di The Defenders. Chi ha già visto gli eroi Marvel di casa Netflix in azione non sarà pertanto sorpreso nel trovarsi di fronte ad una partenza piuttosto cadenzata, che in questo caso specifico dovrà tenere necessariamente conto di una trama che porterà quattro sconosciuti a collaborare per un bene superiore.

In tal senso appare azzeccata l’idea di trattare per almeno un terzo della stagione le vicende dei protagonisti in maniera più o meno separata, lasciando ad alcuni comprimari già visti nelle rispettive serie ed al villain di turno il compito di tessere i legami che porteranno come detto alla nascita dei Difensori.

Per gran parte dei primi tre episodi i nostri eroi  proseguiranno, dunque, la propria lotta al crimine in maniera completamente autonoma, non sapendo che le indagini inerenti alcuni fatti apparentemente scollegati fra loro riveleranno al fine il nuovo piano che la Mano ha in serbo per l’intera città di New York.

Con la fine del terzo  episodio e soprattutto con il quarto The Defenders cambia decisamente ritmo, lasciando finalmente più spazio all’azione ed a nuove dinamiche di gruppo dettate il più delle volte dalla non collaborazione fra i quattro difensori della città di New York. Già perché anche in questa occasione, proprio come già visto con gli Avengers avere doti del tutto distintive non significherà automaticamente saper gestire rapporti fra persone con convinzioni e metodi tanto diversi, almeno fino a quando qualcosa o qualcuno all’interno o all’esterno del team, non sarà in grado di fungere da catalizzatore in grado di trasformare un’accozzaglia di superuomini in un vero e proprio team di supereroi.

Ci vorrebbe un nemico

Parafrasando una nota canzone di Antonello Venditti è chiaro come il sole che per avere successo, una serie a tema supereroico necessiti tanto della presenza del bene quanto del male. Ne sa qualcosa la stessa Netflix, capace di portare in serie come Daredevil interpreti del calibro di Vincent D'Onofrio (Wilson Fisk) in grado di fungere da vero e proprio (grandissimo) valore aggiunto.

Non è pertanto un caso se anche in questa occasione Netflix ha deciso di fare le cose in grande, scomodando un’attrice come Sigourney Weaver per uno dei ruoli più importanti dell’intero show, ovvero la misteriosa leader della Mano Alexandra, capace di mettere in soggezione perfino un personaggio ambiguo come la stessa Madam Gao. Nell’economia dell’intero show la presenza della Weaver rappresenta un vero e proprio punto di rottura, non solo per il fascino ed il talento dell’attrice quanto per la sua capacità di donare al suo alterego la stessa “calma feroce” che abbiamo apprezzato tantissimo nel Wilson Fisk di Vincent D'Onofrio, pur con le ovvie differenze del caso.

Senza perderci in pericolosi quanto inutili spoiler, la tranquillità con cui Alexandra apprende di essere arrivata alla fine dei propri giorni o la stessa calma apparente con cui assiste alla morte di decine di suoi seguaci sotto i colpi di una rediviva Elektra (peraltro già vista nei trailer promo) mandati al macello solo per testare le capacità combattive della nuova arma finale ribattezzata Black Sky, rappresentano solo due delle tante sfaccettature portate a schermo con estrema naturalezza dalla ex protagonista di Alien, in attesa della classica escalation di tensione e violenza  che con ogni probabilità raggiungerà il proprio culmine in occasione degli ultimi episodi della serie. Una serie che conti alla mano durerà come detto appena otto puntate, ma che con ogni probabilità saranno più che sufficienti per donare allo show un ritmo più consono di quanto non fatto (sbagliando) con Luke Cage o più recentemente con Iron Fist.