Warhammer: 40000 Rogue Trader: anteprima del prossimo lavoro di Owlcat Games

La nostra anteprima

di Simone Marcocchi

Se dico Owlcat Games immediatamente nella vostra mente si disegnano le campagne di Pathfinder che hanno dato così tanta immaginazione ad un numero impressionante di giocatori. Il talentuoso team di sviluppo, pur non raggiungendo i picchi qualitativi – e di folle creatività – di Larian Studios, hanno sempre saputo crescere costantemente e il numero di estimatori in tutto il mondo hanno dimostrato che i percorsi imboccati dalla software house siano stati corretti.

Warhammer: 40000 Rogue Trader - uscita, gameplay e dettagli

Quando ho visto il brand di Warhammer: 40.000 associato a questo noto editore, mi si sono subito accesi mille campanelli di curiosità, immaginando come i guerrieri dalle lame a sega circolare potessero letteralmente esplodere con la giusta spinta rpg tattica e il giusto apporto narrativo.

Per quanto il gioco esca il 7 di dicembre, quindi la prova che ho fatto è stata realizzata su alcune build precedenti (è avvenuta infatti in due tempi diversi nell’ultimo periodo), è palese come la struttura sia già molto solida. Tra le lingue a disposizione non è presente il nostro idioma, questo può essere un limite per molti – o uno stimolo ad imparare una lingua internazionale per altri – ma resta il fatto che non è così complesso come quello iper-intricato di Divinity: Original Sin 2, dove i giochi di parole e le sottotrame linguistiche, rendevano davvero ostico riuscire a comprendere ciò i personaggi volevano dire. La parte testuale e narrativa è stratificata ed appagante, almeno per le prime battute che mi sono state date modo di provare, mantenendo sempre il giusto bilanciamento tra lo scambio dialettico dei personaggi, la progressione della trama e l’approccio al combattimento.

Nonostante abbia giocato solo una manciata di ore, il titolo sembra decisamente bilanciato – questo è un dettaglio che non si potrà dimostrare in modo definitivo se non giocando con la versione finale – anche perché il fatto che lo sia in questa prima fase è quasi da dare per scontato. Scendere in campo con un buon party è fondamentale, il titolo sceglie sempre di prenderti per mano e mostrarti i rudimenti del mestiere un passo alla volta, ma già nei primi momenti ci si sente pronti a padroneggiare i propri avatar nel giro di poco.

Quanta soddisfazione realizzare un headshot con il cecchino, o fare una combo di attacchi combinati con una sirena e un personaggio in grado di realizzare sequenze melee in successione sbaragliando le fila del nemico. La violenza è ancora protagonista anche di questa versione, come è giusto che sia, con un lavoro meticoloso che mescola modellazione ed effettistica sia da rendere la spettacolarità della scena sempre sopra le righe e molto bella da vedere, dall’altra parte sufficientemente abbordabile dalla maggior parte dei giocatori con specifiche hardware più che raggiungibili dalla massa.

In definitiva, gli unici elementi negativi che mi sento di muovere sono minuzie, da un certo punto di vista, ma dall’altra parte auspico che vengano sistemate prima del rilascio finale e tra queste c’è un menù giocatore complesso, intricato, poco trasparente e quasi frustrante, così come la progressione del personaggio e l’assegnazione dei punti esperienza mi auguro che non arrivi così nella versione finale. Per tutto il resto sembra che sia il loot, sia il combattimento e così la trama possa essere sufficientemente intrigante da portarci in giro per lo spazio a conquistare (o a fuggire in realtà), cercando di riconquistare l’onore che spetta alla nostra casata.