The Last of Us

di Davide Ottagono
Non ancora sazi, decidiamo di provare subito il secondo livello, Pittsburgh. Questa volta abbiamo una presentazione vera e propria, con una grandiosa cut-scenes che vede Joel e Ellie a bordo di una macchina (con tutta probabilità, quella costruita da Bill), diretti verso l'autostrada. Purtroppo la strada é occupata da decine di vetture lasciate in stato di abbandono e proseguire risulta impossibile. Joel imbocca quindi la prima uscita, intenzionato ad aggirare il blocco passando per la città adiacente. Mai errore si rivelò più grave. I due vengono colti di sorpresa da un'imboscata dei banditi e costretti, una volta scesi dall'auto, a difendersi come meglio possono. Quando il controllo torna direttamente nelle nostre mani, ci accorgiamo di trovarci di fronte a quella che effettivamente é la prima, vera sparatoria di tutta la dimostrazione.



Pur non essendo il centro focale della vicenda, gli scontri a fuoco si reggono in piedi su un pilastro di cura maniacale pari a tutto il resto. Non vogliamo esagerare con le parole, ma forse stiamo parlando delle sparatorie più realistiche ed imprevedibili dell'intera storia videoludica. Tutto quello che sembra scriptato in verità non lo é, e la prova definitiva l'abbiamo avuta provando la stessa sparatoria due, tre, quattro volte. Sparatoria che si é svolta sempre in modi diversi, grazie non solo alle mille possibilità di interazione con l'ambiente, ma anche a causa di nemici che si adattano ad ogni nostro spostamento. Ci caricano senza pietà se siamo senza proiettili, ci aggirano sui lati se siamo dietro una copertura e, soprattutto, sono capaci di mandarci al creatore con pochi colpi ben assestati. Un'altra regola da tenere a mente in The Last of Us é che, come nella realtà, una sprangata di metallo può effettivamente mettere un essere umano fuori gioco in pochi secondi, mentre un proiettile si rivela mortale nella stragrande maggioranza dei casi. Lo stesso vale per noi, ovviamente, anche se a difficoltà basse ogni nostro errore verrà lasciato passare con maggior leggerezza.

Quello che volevamo farvi capire é che, a parte qualche scelta discutibile, i nemici riescono sempre a sorprendere per furbizia e spirito di iniziativa. Raccolgono oggetti per infliggerci più danni, approfittano della conformazione dello scenario per sbatterci contro pareti o tavoli e, soprattutto, reagiscono in modo del tutto umano alle emozioni da battaglia, come la perdita di un loro compagno. Dimostratevi superiori e inizieranno ad avere paura, a muoversi senza più un filo logico, a cercarvi istericamente mostrando il fianco. Su una cosa potete stare certi: ogni scontro a fuoco é una storia a parte, e sta a voi riuscire a trovare le migliori posizioni e tattiche per venirne a capo senza andare incontro al Game Over. Purtroppo, come abbiamo già detto, quella dell'imboscata é l'unica scena libera d'azione dell'intero pacchetto di prova, quindi - come é ovvio che sia - lasciamo anche qui i pareri definitivi ai posteri. Sono tanti i giochi che hanno tirato sabbia negli occhi con video e demo per poi rivelarsi delusioni una volta nei negozi, e ammettiamo che The Last of Us potrebbe benissimo essere uno di questi, nonostante la fiducia che riponiamo in Naughty Dog.



Assicurata l'aerea, Joel e Ellie passano poi per il covo dei banditi, ormai disabitato, ed escono nuovamente all'aperto saltando in un vecchio canale di scolo che sembra poterli portare ad una destinazione non ben precisata. Inesorabile il ritorno alla schermata del titolo, che ci rammenta tristemente di avere tra le mani solo due livelli di gioco. Possiamo assicurarvi che, nonostante l'oretta buona di walkthrough, ne vorremmo ancora. E non solo perché é solido e divertente, ma anche perché ci ha lasciato tanti dubbi quante certezze.

Quello che di certo non é un interrogativo é la realizzazione tecnica. Animazioni molto più pesanti di quelle di Uncharted rendono Joel un personaggio che, per una volta, sembra stancarsi di quello che fa, mentre gli scenari circostanti mettono perennemente a dura prova l'hardware di PS3. Effetti di luce realistici, modellazione poligonali di personaggi ed edifici ben sopra la media e scorci di panorami mozzafiato. In verità niente di troppo superiore ad Uncharted 3, dobbiamo ammetterlo, ma stiamo parlando di un limite tecnico che solo Naughty Dog é riuscita a raggiungere in questa generazione. L'unica differenza sta probabilmente nelle grandezza delle ambientazioni, e di certo é un fattore aggiunto da tenere in considerazione. Sempre in attesa del prodotto finale che, ovviamente, potrebbe essere ancor più rifinito.