Cyberpunk 2077

Non è facile parlare di Cyberpunk 2077 senza pensare, almeno per un momento, a quello che sono stati in grado di fare in casa CD Projekt RED. Ogni capitolo di The Witcher ha percosso profondamente la grossa community di giocatori legati al brand, motivo per cui l’attesa per questo nuovo titolo dai connotati futuristici continua a mietere vittime sotto l’egida di mamma hype, anche a distanza di più di sei anni dal primo annuncio.

Siamo stati abituati bene, inutile negarlo. Ed è altrettanto inutile negare che il favorevole terreno videoludico, ormai coinvolto attivamente nel corso degli anni di pubblicazione delle avventure di Geralt, abbia maturato un certo riverito rispetto nei confronti di sviluppatori che sembrano perfettamente sapere quello che fanno.

Possiamo stare tranquilli, dunque? Secondo noi, assolutamente sì.

IL FUTURO E’ GIA’ QUI

Cyberpunk 2077 è un RPG open-world, come The Witcher d’altro canto, ma la prima differenza che è saltata subito all’occhio a chi, come noi, ha seguito le varie dichiarazioni nel corso delle conferenze post-E3 è che il gioco sarà completamente in prima persona.

Il cambio di prospettiva può sembrare un iceberg grande quanto quello su cui si è scontrato il Titanic, ma le spiegazioni date a più riprese dagli sviluppatori del gioco, compreso l’associate design director Kyle Rowley, è che questa preferenza è stata maturata attentamente nel corso del tempo, come pure scelta per poter assicurare al giocatore un’esperienza più avvolgente ricca di pathos.

Niente più telecamere ballerine fissate alle spalle del giocatore, che vengono sostituite da una visuale in prima persona pronta a regalarci un’esperienza ibrida a cavallo tra un gioco di ruolo e uno sparatutto. Ancora non si sono viste porzioni di gameplay, pertanto è difficile poter anche solo immaginare come gli sviluppatori avranno deciso di dosare gli scontri a fuoco e/o come verrà gestita a livello di gunplay tutta la balistica dei colpi e delle armi.

La forte influenza tecnologica sicuramente ci regalerà interessanti risvolti dal punto di vista degli impianti, che magari andranno a sostituire parti del nostro corpo aggiungendo armi contestuali da utilizzare al momento più opportuno.

Al netto di questo cambio di visuale, tuttavia, il gioco cerca di esporre a tutto tondo un’avventura godibile e customizzabile sin dalla creazione del proprio alter-ego. Vestendo i panni di V, una specie di mercenario al soldo del migliore offerente, il giocatore può realizzare il proprio outfit a seconda dei gusti, scegliendo non soltanto il sesso ma anche tutta una serie di caratteristiche legate all’aspetto fisico.

Non esiste la scelta iniziale di una classe, ma piuttosto si è cercato di lavorare su una progressione attenta a ogni minimo particolare, votata soprattutto a enfatizzare le scelte del giocatore (come pick, tratti, perk, etc.) al punto d costruire quello che può avvicinarsi di più a quello che potrebbe essere un Netrunner, un Techie o altro. Lo scopo è quello di non relegare il giocatore a un gameplay statico, cercando al contrario di enfatizzare un vero e proprio dinamismo delle scelte.

TRIPUDIO CYBERPUNK

Di certo non è stato facile lavorare alla realizzazione di Night City, ma gli spunti presentati nel corso del trailer, e delle interviste, ci lasciano intravedere quello che potrebbe essere tranquillamente il nuovo universo futuristico distopico che ci aspetta da qui a qualche anno.

È chiaro che le ispirazioni più forti vengono dall’universo letterario idealizzato da William Gibson e Bruce Sterling, che è stato tra l’altro sfruttato a dovere anche per universi diversi dai videogiochi, come quelli del gioco da tavolo.

La tecnologia si respira in ogni strada o palazzo presente nella città californiana, come ogni striscia di neon sembra capace di mettere in evidenza diversi substrati sociali, regalandogli una particolare enfasi che lo identifica e distingue dalle offerte dello stesso genere.

Stiamo respirando il futuro a più tornate, ma quello che cerca di proporci CD Projekt RED sembra andare oltre qualsiasi aspettativa, puntando non tanto sulla spettacolarità, quanto più sula profondità e fitta trama di insidie che può catturare, nella sua tela, qualsiasi malcapitato sprovvisto di estro ed esperienza.

Gli sviluppatori hanno assicurato che Night City godrà di un ciclo giorno/notte, motivo che ci entusiasma soprattutto in relazione a quanto detto relativamente alle missioni, che potranno godere dei diversi momenti della giornata per tirare fuori un aspetto diverso del mondo che ci circonda (il contrabbando, tanto per dirne uno).

Inoltre, questo a sottolineare il fatto che CD Projekt RED vuole andare oltre i propri schemi, molti degli sviluppatori hanno voluto sottolineare la forte diversità da The Witcher. Cyberpunk 2077 godrà di una propria fortissima identità.