Assassin's Creed: Rogue

di Tommaso Alisonno
Il suo nome é Shay Cormac, ed una volta era un Assassino, un fedele seguace del Credo. Ma in seguito ad alcune azioni compiute dai suoi confratelli, e che lui stesso é stato portato con l'inganno a compiere, Shay ha rinnegato la Setta; viceversa, ha trovato tra i Templari delle persone rette e affidabili. Adesso Shay uccide gli Assassini. Soprattutto, Shay Cormac é il protagonista di Assassin's Creed Rogue, titolo “collaterale” della saga Ubisoft - sebbene questa stia ramificandosi sempre di più ed abbia ormai rinunciato alla “progressione numerale” - che arriverà su PS3 e Xbox 360 il prossimo 13 Novembre e su PC all'inizio del 2015.


Abbiamo avuto modo di mettere le mani su un paio di sequenze complete, seppure assolutamente non nella veste definitiva, di queste nuovo capitolo. Per chi non lo sapesse, con il termine “sequenza” nel brand si intende una serie concatenata di “ricordi genetici” che é possibile rivivere mediante un macchinario chiamato Animus; purtroppo, nella versione testata non é stato possibile “disconnettersi dall'Animus”, dunque non sappiamo chi rivivrà nel presente le vicende di Shay.

Storicamente Rogue si colloca nella seconda metà del XVIII secolo, a metà strada tra ACIVBF e ACIII; geograficamente, la vicenda si articola tra le colonie Britanniche e Francesi nel periodo in cui queste due potenze erano in guerra, e comunque prime delle rivoluzioni che portarono alla nascita di Stati Uniti e Canada: nelle sequenze giocate abbiamo potuto spaziare da New York alle gelide coste Nord-Atlantiche, passando per un complesso intrico fluviale navigabile. Preparatevi dunque a incontrare personaggi già visti nei precedenti capitoli, come un attempato Adewale, un Achille ancora nel fiore degli anni e, naturalmente, il Gran Maestro dei Templari Americani: Haytham Kenway.

Primi Passi da Templare


La prima sequenza provata, la numero 3, ci fa incontrare Shay nella dimora degli anziani coniugi Finnegan, i quali l'hanno soccorso e curato dalle ferite (parrebbe derivanti da un naufragio).
Incontreremo personaggi dei precedenti capitoli

Quando i due sono aggrediti da alcuni balordi, Shay interviene in loro soccorso: scopre così che New York é in preda a varie bande di questo tipo, le quale sembrano fare capo proprio agli Assassini.

Shay conoscerà così il Colonello George Monro, un Templare che sembra avere a cuore il benessere e la sicurezza della gente e che gli farà conoscere il primo ufficiale Christopher Gist, grazie al quale Shay potrà governare la sua nave Morrigan.

La Sequenza 3 ha molto il sapore della “serie di ricordi tutorial” che troviamo in un po' tutti i capitoli del brand: veniamo introdotti al combattimento - assolutamente in linea con gli standard della serie - alla conquista delle basi, al governo della nave, all'attacco ai forti, al saccheggio degli avamposti, al duello con elementi attivi come tavoli e casse da spaccare, fino all'utilizzo di una delle novità del gioco: il lanciagranate, opera (pensate un po') di Benjamin Franklin.


I più assidui fan della saga non faticheranno a rivedere in queste feature elementi già noti della saga, e non saranno gli unici: ritroviamo anche la possibilità di restaurare strutture pubbliche per incrementare i vostri introiti economici, la caccia e la pesca con la fiocina, la fabbricazioni di oggetti consumabili, di fondine e di upgrade alla salute, nonché gli immancabili “frammenti dell'animus” da raccogliere e canti marinari da collezionare. Ritorna persino la gestione della propria Flotta personale da mandare in missione di guerra o commerciale nelle varie regioni del mondo.

Quello che gli Assassini non Dicono


Non mancano naturalmente le novità: oltre al già citato lanciagranate, il gioco eredita alcune meccaniche che negli ultimi 3 capitoli erano appannaggio del MultiPlayer: avendo come avversari degli Assassini, infatti, non sarà raro il caso in cui alcuni di loro si nascondano alla vostra vista, per esempio nei mucchi di fieno, nell'erba alta o dentro altri nascondigli. Per individuarli, oltre all'ormai immancabile (e sempre meno esclusivo) “Occhio dell'Aquila” avremo a disposizione un indicatore a bussola; infine, potremo sentirne i “bisbigli” man mano che ci avviciniamo.


Cambiano anche le “missioni assassinio”: se riuscirete a catturare il piccione viaggiatore della setta, infatti, non dovrete uccidere il bersaglio bensì assicurarvi al sua sopravvivenza, ancora una volta individuando ed eliminando gli Assassini che sono sulle sue tracce. Abbondano ancora altri collezionabili, come le lettere di guerra, le pitture rupestri, i totem primitivi e le reliquie dei templari: ovviamente, raccogliendo tutti questi oggetti, potremo ambire a ricompense speciali.
Ubisoft ha fatto tesoro di ACIII e ACIVBF


Un'infornata di altre novità ci circondano quando ci cimentiamo nell'altra Sequenza disponibile, la numero 5. La Morrigan si reca nei mari Nord-Atlantici per incontrare il capitano James Cook: facciamo conoscenza con le lastre di ghiaccio, che possiamo sfondare con il rostro rompighiaccio, e con gli Iceberg, decisamente più robusti ma che possono essere sbriciolati a cannonate (e talvolta celano tesori).

Tra una caccia al narvalo e l'esplorazione di un relitto che funge da tana ai pinguini [Pinguini? Nella regione artica?!? ...OK, é un videogioco...] impariamo a fare i conti col freddo: nuotare troppo a lungo nell'acqua prossima a 0, infatti, danneggia la barra della vita di Shay.


In battaglia navale, facciamo la conoscenza dei brulotti: cannoniere zeppe di esplosivo e date alle fiamme che gli Assassini ci lanciano contro a tutta velocità (e se non le si abbatte per tempo, causano danni ingenti). La Morrigan però fa concorrenza alla Jackdaw di ACIVBF e all'Aquila di ACIII per quanto concerne manovrabilità, resistenza ed armamento - può anche “sprintare” per speronare, una feature che nel precedente capitolo si otteneva solo come premio speciale. inoltre armata con un cannoncino a tamburo che permette una maggiore cadenza di fuoco negli abbordaggi.

Di Tutt'un Po'


Per quanto le novità ci siano - e le abbiamo elencate - la prima impressione trapelata da queste prime ore dedicate a Rogue é che in esso Ubisoft abbia voluto fare tesoro di quanto sperimentato con successo nei precedenti due capitoli, scartando invece ciò che meno é stato gradito. Rimangono (e vorremmo vedere!) le battaglie navali, ma anche una New York vasta e viva che presenta numerose missioni e commissioni; c'é il mare aperto, ma anche zone fluviali e ampi spazzi terrestri che ricordano per alcuni versi “la Frontiera” senza essere altrettanto dispersivi; non abbiamo registrato la possibilità di immergersi e esplorare le profondità marine.


Soprattutto, ci é sembrato che si stia cercando di aumentare la varietà non tanto proponendo a tutti i costi nuove meccaniche quanto piuttosto “mischiando” le precedenti: nella regione dei fiumi, per esempio, troverete piuttosto vicini insediamenti da saccheggiare, forti da bombardare, basi da espugnare, grotte e regioni di caccia; tutto questo senza alcuna soluzione di continuità. E' però troppo presto per sbilanciarci in un giudizio, anche per quanto riguarda la trama: attendiamo di mettere le mani su una versione completa, con tutte le Sequenze ed anche il mondo al di fuori dell'Animus.