Heat – La sfida su Blu-ray 4K...ma non per il mercato italiano

Heat – La sfida è già disponibile all'estero in 4K, anche con audio italiano ma non per il nostro mercato Home Video. Ghiotta occasione per omaggiare il capolavoro di Michael Mann del 1996

Heat  La sfida su Bluray 4Kma non per il mercato italiano

Nella moderna Los Angeles di Heat – La sfida agisce la banda di criminali al comando di Neal McCauley (Rober De Niro). Dopo l'assalto a un portavalori finito in un bagno di sangue subentrano gli esperti della rapine e omicidi, guidati del veterano Vincent Hanna (Al Pacino). Il bene e il male prendono così a confrontarsi tra strategia, intelligenza e armi da fuoco, dove la variabile umana e la complicità delle piccole disattenzioni portano le due fazioni a misurarsi a più riprese. Fallito un primo tentativo, l’occasione per catturare i malviventi sembra giungere quando Hanna riconosce in una rapina in corso a una banca la matrice operativa di McCauley, che con i suoi ha deciso di giocarsi tutto in un ultimo formidabile colpo.

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Michael Mann, Al Pacino, Robert De Niro

Heat non deve esser stato una passeggiata per Mann, storia ispirata a un suo precedente lavoro per la televisione americana del 1989, L.A. Takedown, a sua volta legato alla memoria del vero criminale Neal McCauley. Persino i nomi di alcuni personaggi sono rimasti identici come quelli di Waingro, Sheherlis, Cheritto/Cerrito, Bosko e Nate. Heat suscitò scalpore già durante la lavorazione in virtù della potente presenza di Pacino e De Niro (con cui Mann voleva lavorare sin dalla visione di Mean Streets di Scorsese) per la prima volta veramente a confronto. Prima di allora avevano già condiviso lo stesso film, il Padrino Parte II, senza mai trovarsi sullo stesso set. Passaggio scolpito negli annali l'incontro-scontro verbale (realmente accaduto) che la coppia ha una sola volta, con diverse cineprese a immortalare lo storico evento. Geniale l’idea di far recitare i due attori uno di fronte all’altro, senza peraltro riprenderli per intero nella stessa inquadratura, massimizzando la tensione a dividere e unire i loro mondi.

Sin dai primi istanti dell'opera è avvertibile il bisogno di mantenere il più bilanciato possibile il confronto tra bene e male dove il regista, qui anche sceneggiatore, fa la sua scelta solo pochi istanti prima dei titoli di coda. Narrazione dall'alterna motricità e uno script in cui deve aver pesato più che mai la presenza dei due mostri sacri della recitazione. Al di là del remake, Heat muove sulla falsariga di quella filosofia alla ricerca di un'esistenza migliore a qualsiasi costo già incrociata nel magnifico Thief – Strade violente. Inalterato lo spirito di sopravvivenza da giungla d’asfalto: “Se fiuti puzza di guai devi essere in grado di abbandonare tutto ciò che hai, anche le cose e le persone a te più care, in trenta secondi netti”. Torna anche il mare, già intrigante impronta scenografica e metaforica in Manhunter – Frammenti di un omicidio: mosso e inquieto come il personaggio di McCauley, che vive all’interno di una casa tanto bella quanto vuota.

Heat – La sfida su Blu-ray 4K...ma non per il mercato italiano

Cast memorabile

A partire da quello maschile con i “serial killer” Tom Noonan di Manhunter e Ted Levine de Il silenzio degli innocenti, Wes Studi (il micidiale Magua in L'ultimo dei Mohicani), Tom Sizemore (il sergente Horvath in Salvate il soldato Ryan), Danny Trejo (il Machete di Robert Rodriguez) e un incredibile Jon Voight (Un uomo da marcapiede). Meno presenti a causa del plot, i ruoli femminili non sono da meno: su tutti Diane Venora nella parte della spietata compagna di Pacino: “Sono sposata a un uomo che i cadaveri li porta persino nei suoi sogni”. Con lei si impongono sullo schermo la giovanissima Natalie Portman (Léon), Amy Brenneman (Daylight – Trappola nel tunnel) e non ultima Ashley Judd (Il collezionista).

Più vero del vero

Nota caratteristica del regista l’estremo realismo delle riprese per un incredibile grado di coinvolgimento. Nessun teatro di posa bensì 85 diverse location, frutto della maniacalità di Mann che ha costretto a capillari ricerche per l’hinterland di Los Angeles. Scouting spintosi fino alla malfamata zona attraversata dal Los Angeles River tra Long Beach e Inglewood, nota come “Junkyard”. La notorietà del regista e la particolarità della produzione hanno stimolato le autorità locali con concessioni dai rari precedenti, tra la chiusura e il totale controllo di principali arterie cittadine fino all'azione presso l'aeroporto internazionale.

Ciò ha reso possibile portare in scena il confronto a fuoco tra la banda di McCauley e le forze dell’ordine, rendendolo uno dei più elettrizzanti, credibili e memorabili di sempre. Nella sua complessa articolazione interpretativa Heat evolve sotto forma di dramma autoriale, all’interno di una sceneggiatura che dona giusta eloquente introspezione a quasi tutti i suoi personaggi. In fondo il messaggio del regista è semplice: mai sottovalutare sincerità e coraggio di affrontare sé stessi e le proprie paure, donando al quotidiano un senso di incommensurabile portata.

Ricordiamo che il 9 agosto scorso è stato pubblicato il romanzo Heat 2 scritto dallo stesso Mann assieme a Meg Gardiner, prequel sugli anni formativi di Vincent Hanna, Neil McCauley, Chris Shiherlis e Nate (Jon Voight). I presupposti per un nuovo film ci sono tutti.

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Ferro & Fuoco – Le armi in Heat

La panoramica delle armi in Heat è ampia, assistendo (almeno con la traccia originale) a suoni particolarmente realistici. All'epoca dell'uscita del film in sala mi recai presso l'allora Armaiolo del Centro a Milano, alla scoperta delle scelte messe in campo.

Durante la violenta rapina in banca Pacino imbraccia un fucile mitragliatore FNC-80 piuttosto inusuale e fuori standard, che ben difficilmente si poteva pensare in uso alla polizia di Los Angeles. Calibro 5.56 in grado di utilizzare gli stessi proiettili dell’M-16, costruito dalla Fabrique National altri non è se non una diversa versione del fucile mitragliatore d’assalto Valmet finlandese, a sua volta variante del noto AK-47 sovietico. Il fucile mitragliatore in questione si differenzia dal suo gemello finnico per la copertura metallica perforata, sovrastante la sezione anteriore dell’arma che ospita il sistema a gas. Un'arma che non ha mancato di centrare il bersaglio nel rimarcare l’originalità del personaggio.

Senza includere l'intero arsenale segnaliamo altre armi che entrano in scena. Durante lo scambio del finto denaro nel drive-in Tom Sizemore imbraccia un fucile Benelli modello M3 Super 90, versione a pompa, mentre Val Kilmer usa un Heckler & Koch HK91A2 7,62 x 51 mm NATO. Il sicario che tenta di eliminare McCauley spara con la mitraglietta Steyr TMP 9 x 19 mm. Durante le rapine i criminali usano il fucile mitragliatore Colt Model 733 5.56 x 45 mm ma anche l'FN FAL 50.61 7.62 x 51 nn NATO e l'IMI Galil ARM 5,56 x 45mm. Ted Levine va invece sul classico con l'M16A1 5.56 x 45 mm, Trejo in un paio di inquadrature è accompagnato dal Norinco Type 56-1 7.62 x 39 mm, derivazione dell'AK-47.

Pacino nella fondina ha la Colt 45 M1991A1 Serie 80, nel 1995 in dotazione alle forze speciali della SWAT. Lo stesso attore verso le battute finali si fa consegnare da un poliziotto un fucile a pompa assolutamente fuori ordinanza, che ha tutta l'aria d'essere il Mossberg 590: la polizia metropolitana in quegli anni usava solamente fucili come l’Ithaca 37 (che compare nel film) o il Remington 870. Inoltre dopo aver esploso 4 colpi, Pacino si accorge di avere l'arma scarica nonostante l'autonomia di 9 round. De Niro impugna la semiautomatica Heckler & Koch USP 9 x 19 mm, che poi rimpiazza con la Sig-Sauer P220 calibro 45. Nell'assalto al portavalori Waingro usa la semiautomatica Star Megastar calibro 45. Val Kilmer si affida invece all'italiana Beretta 85FS, ma in scena la polizia impiega anche la 92FS e la 92 SB-C. Molto scenografico anche se compare solo di notte il fucile da cecchino Heckler & Koch SR9(T) 7.62 x 51 mm NATO.

Heat – La sfida su Blu-ray 4K...ma non per il mercato italiano

Qualità video

Distribuita in Gran Bretagna da Walt Disney Studios HE, accompagnata dai riferimenti dei produttori Regency, 20th Century Studios e Warner Bros, l'edizione 4K di Heat include 3 dischi, il più importante dei quali è l'UHD con la prima e (teoricamente) ultima edizione su fisico. È dichiarata “Director's Definitive Edition”, ma non aspettatevi chissà quale montaggio e/o inserimento di sequenze inedite: trattasi della proposta della versione lievemente corretta già nel 2009, in cui risulta tagliata una battuta tra Diane Venora e Pacino. Per il resto il film è lo stesso? Affatto. La cosiddetta versione definitiva ha implicato l'intervento di Mann sulla temperatura colore, caricando di blu e toni più freddi e scuri che in passato. Scelta risultata peggiorativa specie nel (troppo buio) confronto finale tra Hanna e McCauley.

Formato immagine 2.39:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100 triplo strato. Girato nativo su pellicola a sensibilità 500 ASA, quindi con inevitabile inclusione di grana di fondo, visione che riserva un ottimo quadro d'insieme ma non fa strabuzzare gli occhi. Di fronte all'HDR-10, l'UHD e la diversità colorimetrica, la visione anche con uno schermo di altissimo livello come in questo caso (Panasonic 55” OLED 4K LZ1500) non porta a riconoscere chissà quale balzo qualitativo.

Qualità audio

La scoperta dell'inclusione dell'italiano, purtroppo un misero Dolby Digital 2.0 canali (320 kbps), in una pubblicazione estera non è certo una novità, quando inizialmente si deve aver pensato a un'uscita su altri mercati Home Video. Resta il fatto che l'ascolto di tale traccia è fortemente penalizzante, appena passabile se si trattasse di un DVD. Bassa stereofonia, dialoghi poco puliti e una quota di ascolto ai minimi termini che spinge a passare all'originale DTS-HD Master Audio 5.1 canali inglese (24 bit): notevole grado di coinvolgimento sia per parlato, bassi roboanti, effetti e musica, proiettando lo spettatore al centro della scena. Nell'insieme mezzo gradino sotto il livello di riferimento. Sono inclusi anche i sottotitoli in italiano per i dialoghi. Nessun audio e sub in italiano sul secondo Blu-ray Full HD.

Extra molto interessanti, ma...

L'elemento imperdibile di questa edizione è il commento al film del regista sul disco 4K, sottotitolato anche in italiano. Sul terzo Blu-ray una montagna di supplementi, ma senza il conforto dei sottotitoli locali. Molto interessante l'incontro con Michael Mann al Toronto International Film Festival del 2015 (30'); il “Filmmaker Panel” presso l'Academy del 2016 (63'), addirittura moderato da Christopher Nolan, vede la presenza di Mann assieme a Pacino e De Niro: più che entusiasti gli attori sembrano spaesati, improvvisati e specie all'inizio relativamente indulgenti nei confronti delle domande di Nolan.

E ancora: mini-documentari dell'epoca raccolti sotto il titolo “The Making of Heat” (59'); “Pacino and De Niro: The Conversation” (9') approfondisce l'interazione tra i due personaggi con interventi di parte di cast e troupe; “Return to the Scene of the Crime (12') vede la location manager e uno dei produttori associati tornare presso alcuni dei luoghi delle riprese; circa 10' minuti di scene tagliate e 3 trailer cinema (7').