Xbox One

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A trenta giorni dall'arrivo di Xbox One (anche meno quando leggerete questo articolo), lo sviluppo -travagliato a dir poco- della terza home-console di Microsoft può dirsi terminato; con le fabbriche a lavoro per produrre la console e "l'Xbox team" impegnato a ottimizzare il software di sistema che, al day one della console, scaricheremo in versione ottimizzata; come Wii U e Nintendo ci hanno insegnato; inaugurando, anche se non tutti sembrano essere d'accordo su questo, la next-gen.
Come saprete, Xbox One ha "cambiato faccia" nel corso dei mesi successivi all'annuncio dell'ormai ex Don Mattrick, volto storico di Microsoft -passato a Zynga per risollevarne le sorti- e sostituito, in una sorta di "rimpasto" aziendale, da Julie Larson Green; boss della divisione Windows che, al contrario del suo predecessore, ha preferito lavorare unicamente dietro le quinte; non presenziando agli eventi successivi alla sua nomina.

Inoltre, proprio mentre scrivevamo questo speciale, il nostro Roberto Vicario si trovava da Microsoft Italia per intervistare Evita Barra e Massimo Crippa e farci raccontare come stanno vivendo le ultime settimane prima dell'arrivo di Xbox One sul mercato:

Intervista a Evita Barra

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Il 21 maggio, dopo aver costruito un'enorme tendone all'interno del gigantesco campus di Redmond (ancora oggi qualcuno si chiede il motivo di una simile scelta) e invitato una selezionata (e ristretta) cerchia di colleghi appartenenti alla stampa generalista, Don Mattrick di Microsoft si apprestava a svelare al mondo la nuova console, premurandosi (tramite un comunicato diffuso qualche giorno prima) di precisare che a questa prima presentazione, focalizzata su console e servizi, avrebbe fatto seguito una "secondo appuntamento" all'E3; dedicato esclusivamente ai giochi.


Questo primo evento, riassumibile con le parole TV-TV-TV intervallate da "sport" e "Call of Duty", poco o nulla mostrò della nuova console, lasciando tanti interrogativi (anche dal lato delle specifiche tecniche) e facendo addirittura dubitare qualcuno dell'interesse di Microsoft per il lato "gaming" della console.


Un errore di valutazione dei vertici di Redmond che, seppur temperato dall'annuncio di un secondo evento dedicato unicamente al lato gaming, si tradusse in un completo disastro; compromettendo l'immagine della console; accostata, complice il design non proprio ricercatissimo, ad un decoder che ben poco aveva da spartire con la filosofia tradizionale a cui Xbox 360 ci ha abituati in questi 8 anni.


Alla pochezza dell'offerta ludica, come se non fosse già abbastanza, si aggiunse l'incubo del blocco usato e del check-online ogni 24 ore; caratteristiche che, iniziando ad essere accostate con una certa insistenza alla console da poco presentata, contribuirono ad aumentare il malcontento tra la community di appassionati.


I giorni che seguirono il reveal della console furono caratterizzati da un bel mix di speranza e timore per ciò che si sarebbe visto, da li a poco, sul prestigioso palco di Los Angeles.


Il 10 giugno alle 19:00 italiane, ai titoli sportivi di EA, al “sempreverde” Forza Motorsport 5, al promettente Quantum Break di Remedy e all'immancabile Call Of Duty -“assaggiati” qualche giorno prima all'ombra del tendone- Microsoft aggiunse una nutrita (per molti addirittura superiore alle aspettative) lista di giochi, rinnovando la promessa (a fronte di un investimento di 1 miliardo di dollari) di portare su Xbox One, durante il suo primo anno di vita, il considerevole numero di 15 esclusive, di cui 8 nuove IP.


Quest'ultimo annuncio, unito alla lista dei titoli presentati e al considerevole numero di studi interni aperti/acquisiti da Microsoft nel corso del 2013, contribuì (in parte) a risollevare l'immagine della console agli occhi della community e della stampa; ma non fu sufficiente a placare il malcontento sui forum; amplificato dalla conferenza di Sony che, pur proponendo un'offerta ludica indubbiamente meno ricca, aveva promesso: usato libero, nessuna connessione obbligatoria e 100 euro in meno per portarsi a casa la sua PlayStation 4.


La popolarità e l'indice di gradimento della nuova console, nonostante l'enorme successo di Xbox 360, erano ai minimi storici.


Che la cosa fosse arrivata all'orecchio di Microsoft e che a Redmond -complici i preorder non proprio esaltanti- fosse in atto un piano B, era la sensazione un po' di tutti. Ben pochi immaginavano però, considerando la convinzione di Microsoft nel portare avanti/difendere le proprie idee nei giorni successivi, quello che sarebbe successo da li a poco.


La sera del 19 giungo, ad appena 9 giorni dall'E3 di Los Angles, Microsoft stupì tutti con un comunicato che, in soldoni, può essere così riassunto:
“Abbiamo scherzato”.


Niente più check online, niente più blocco regionale sui giochi venduti su disco, addio al blocco sull'usato e... niente più sharing dei giochi, purtroppo.


Un colpo di spugna che in un attimo portò la futuristica Xbox One ad essere “solo” la sorella più potente di Xbox 360.
Situazione che, come precisato recentemente da Phil Harrison di Microsoft, non rappresenta l'abbandono dell'idea originale del progetto Xbox One ma piuttosto una sorta di stand-by della "vera Xbox One, in attesa che i tempi siano maturi [leggi connessioni all'altezza e passaggio, più o meno forzato, al digitale].


Seppur ancora con qualche interrogativo (quale destino avrà la parte TV in Europa e soprattutto in Italia?), come vi sarete resi conto nel nostro excursus, Xbox One si appresta ad arrivare sul mercato, come a gran voce richiesto dalla community, nelle vesti di una console tradizionale.
Una naturale evoluzione di Xbox 360 che proverà gradualmente, almeno questo sembra trasparire dalle parole di Microsoft, ad avvicinarsi all'idea originale che due anni fa ispirò la realizzazione della console.


Nonostante le preoccupazioni dal lato gaming (esagerate e premature a nostro avviso) a cui il primo evento aveva dato adito, la line-up -di lancio e futura- di Xbox One si presenta oggi decisamente in forma, rimandando naturalmente un giudizio sulla sua qualità in sede di review.


Alcuni giochi (Dead Rising 3 in particolare) che, dopo le prime prove pad alla mano, avevano lasciato qualche perplessità, con il passare dei mesi, hanno visto un ottimizzazione che é andata di pari passo all'upgrade della CPU e della GPU della console, componenti che hanno rispettivamente visto un boost del 10% e del 6%.
Ryse invece, insieme ad un'ottimizzazione dal punto di vista tecnico, é stato rivisto nel gameplay, facendo in parte ricredere chi ha avuto modo di riprovarlo recentemente.
Inoltre, sempre dal punto di vista tecnico, Microsoft ha riservato il 10% delle risorse della console a Kinect e al sistema operativo, promettendo in futuro (in seguito ad un processo di ottimizzazione) l'accesso degli sviluppatori a questa [più realisticamente una parte ndr] ulteriore potenza.
Tornando all'argomento giochi, ciò che alla fine interessa davvero a chi il 22 novembre si porterà a casa la console, Xbox One offre una line-up di lancio che, tra esclusive e multipiattaforma, si presenta numericamente ricca e in grado di coprire un buon numero di generi.

Xbox One

Xbox One

Xbox One, a conti fatti in maniera meno marcata di quanto sia opinione ormai diffusa, non fa altro che inserirsi nel solco tracciato dalla precedente generazione di console: la ricerca di una multimedialità che - iniziata già ai tempi di PlayStation 2 con l'obiettivo di sdoganare il formato DVD in campo cinematografico - tende alla convergenza di media “affini” su un unico dispositivo. La ricca line-up presente e futura della console e gli ingenti investimenti di Microsoft (1 miliardo di dollari per portare 15 esclusive durante il primo anno di vita della console, il potenziamento della struttura di Xbox Live con il cloud e un buon numero di nuovi studi interni aperti) rappresentano, allo stesso tempo, la migliore rassicurazione a chi temeva un supporto troppo sbilanciato verso la multimedialità e un ottimo punto da cui partire dopo il successo di Xbox 360, cercando di migliorare ulteriormente qualità e quantità dei contenuti offerti; nella speranza che si punti ad una maggior varietà dei brand offerti e ad un supporto (soprattutto interno) esteso a tutto il ciclo vitale della console; due caratteristiche che, prendendo ad esempio quanto fatto da Playstation 3, Xbox 360 non ha offerto in maniera altrettanto convincente.